“Quel che è accaduto non può essere cancellato, ma si può impedire che accada di nuovo”
(dal Diario di Anna Frank).
“Accadere”, una parola derivante dal verbo latino accidĕre, arrivare, presentarsi per caso.
Con queste parole, il Sindaco di Comiso, Prof.ssa Maria Rita Schembari, intervenuta alla manifestazione realizzata in occasione del Giorno della Memoria da alunni ed insegnanti dell’I.C. “L.Pirandello”, ha voluto sottolineare e far riflettere tutti sul fatto che un verbo riecheggiato più volte durante l’emozionante mattinata, è stato proprio “accadere”. La storia è stata raccontata presentando al mondo quanto si è verificato durante la Shoah, come qualcosa che è “accaduto” in maniera casuale. In realtà, ogni singolo passaggio, ogni singolo evento di uno dei capitoli più bui della nostra storia è stato minuziosamente e scrupolosamente architettato e progettato perché si realizzasse esattamente come è avvenuto e non accaduto per caso.
Celebrare questa ricorrenza ha assunto, quest’anno più che mai, un profondo senso simbolico per i nostri ragazzi. Non è stata solo la commemorazione delle vittime di una tale immane tragedia, ma anche e soprattutto, la volontà e il dovere di “conoscere”, affinché ciò che è stato non si ripeta mai più.
Essere messi di fronte a storie, immagini, vite che colpiscono nel profondo per la loro crudezza, ha portato i ragazzi a riflettere sulla necessità di provare ad essere migliori e a diffondere la consapevolezza che, ancora a distanza di molti anni, è necessario che il genere umano rifletta costantemente sul suo atteggiamento verso l’altro e che non sottovaluti più nessuna forma di discriminazione.
“…eppure quando guardo il cielo, penso che tutto si volgerà nuovamente al bene, che anche questa spietata durezza cesserà e che ritorneranno la pace e la serenità.”
Tra le riflessioni cariche di ansia, preoccupazione e paura che Anna Frank ha riportato sul suo diario, per fortuna ci sono anche parole dense di speranza, una speranza che purtroppo, ancora oggi, è riposta in un angolo ad aspettare che il genere umano cambi, una volta per tutte.
Oggi i nostri ragazzi hanno raccontato l’orrore presentandolo con gentilezza. Hanno raccontato non di eroi ed eroine ma di persone che hanno lottato fino all’ultimo respiro per difendere il dono più grande che sia stato fatto al genere umano, la vita.
Tante piccole luci poste a tracciare il simbolo della religione ebraica hanno voluto ricordare a tutti noi che, malgrado tutto, “La vita è bella” e prova ne è il fatto che i nostri giovani sono pronti a farsi testimoni di un passato che, purtroppo, si ostina a non passare, rassicurandoci con la loro voglia di non restarsene a guardare.
Si ringraziano tutti coloro che si sono spesi ed hanno dato il loro contributo per la buona riuscita della manifestazione: la Dirigente scolastica Prof.ssa Francesca Lauria sempre attenta alla valorizzazione di tematiche importanti per la crescita morale e relazionale dei nostri ragazzi; il Sindaco di Comiso Prof.ssa Maria Rita Schembari in prima linea nel creare ambienti di apprendimento stimolanti e sicuri e nel promuovere l’inclusione e la diversità a favore dei nostri futuri cittadini. Si ringrazia la maestra di danza Roberta Piccilli per aver rappresentato con encomiabile professionalità l’ansia e la perdizione dell’essere umano davanti all’oscurità della paura. Infine, si ringraziano tutti gli insegnanti che con impegno e dedizione accompagnano quotidianamente i nostri alunni, trasmettendo loro la passione del conoscere, la curiosità dei perché delle cose e il rispetto per se stessi e per gli altri. Un encomio particolare all’insegnante Tiziana Bellassai che come sua consuetudine è riuscita a coordinare il contributo che ogni classe ha voluto offrire per questo importante evento.
Non si costruisce nessun futuro senza passione, né si è buoni cittadini fino a quando non ci si concepisce come comunità tesa, compatibilmente con le peculiarità di ciascuno, verso la stessa meta.
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